MUTUI E SPREAD: BISOGNA FARE CHIAREZZA
In questi ultimi
mesi, nei quali lo spread tra i
titoli di Stato italiani e quelli tedeschi rimane sempre molto alto (oltre i
300 punti base), si legge spesso sui quotidiani nazionali che ciò non avrebbe
alcuna influenza sul costo dei prestiti accesi da persone e imprese presso le
banche.
Sul punto
occorre fare chiarezza.
I prestiti vanno,
innanzitutto, distinti tra:
- mutui che sono già
stati contratti con le banche prima dell’inizio del recente rialzo dello spread
-
mutui ad oggi
non ancora contratti, e che saranno stipulati in futuro.
I prestiti con le banche si distinguono, inoltre, in mutui
a tasso fisso, e mutui a tasso variabile.
I mutui a tasso fisso non variano, teoricamente (occorre
però sempre controllarne la corretta applicazione pratica), con riferimento al
tasso di interesse praticato.
I mutui a tasso variabile dipendono, nell’applicazione dei
tassi di interesse, dall’indice Euribor, rilevato dalla Banca Centrale Europea.
L’Euribor indica il tasso di interesse con il quale le banche si prestano, tra
di loro, il denaro. Tale indice varia anche in dipendenza di decisioni dirette
della BCE.
In considerazione del fatto che l’aumento dello spread tra
BTP e Bund causa una diminuzione del valore dei Titoli di Stato italiani
posseduti dalle Banche, è possibile che queste, al fine di recuperare
liquidità, aumentino i tassi di interesse del denaro che si prestano tra di
loro. Conseguentemente, potrebbe essere possibile che, nel futuro prossimo,
l’indice Euribor aumenti, con conseguente aumento dei costi dei mutui a tasso
variabile.
Chi, cioè, ha contratto con una banca, anche prima che lo
spread tra BTP e BUND subisse gli attuali rialzi, un mutuo a tasso variabile, potrebbe
vedere aumentare i tassi di interesse a causa, indirettamente, del rialzo dello
spread. Anche per i mutui già contratti nel passato, quindi, si presentano
problemi causati dallo spread.
Per i mutui stipulati ora, nonché futuri, i problemi
inerenti a tassi di interesse elevati sono invece assai probabili.
Alcune banche, per i nuovi mutui, hanno già aumentato i
costi per i clienti.
Occorre poi fare molta attenzione, al di là dei tassi di
interesse scritti nei contratti di mutuo, a quelli effettivamente applicati
dalle banche.
Infatti, ogni discorso concernente lo “stare tranquilli”
se si guarda solo a quanto c’è effettivamente scritto nei contratti bancari
cessa di avere rilevanza se, nell’addebito sul conto corrente, sono applicati,
effettivamente tassi di interesse più elevati di quelli previsti nel contratto,
o rispetto a quelli legali.
Come spesso purtroppo è capitato nel passato, alcuni
istituti bancari, nei momenti nei quali si trovano in difficoltà economica
(come in questo momento, dove gli istituti, detentori di ingenti quantità di
Titoli di Stato italiani, ne vedono diminuire il valore) scaricano de facto costi più elevati, sotto forma
di interessi e spese non dovute, sui correntisti (e soprattutto sui correntisti,
più che sui tassi di prestito del denaro tra le banche medesime). I quali, magari, non se ne accorgono, e pagano,
inconsapevolmente, più del dovuto, attraverso addebiti illegittimi sul conto
corrente.
Per questo è importante, in modo particolare in questo
momento storico di tensioni finanziarie, rivolgersi ad un avvocato esperto di diritto bancario, al
fine di fare controllare i propri contratti bancari, per verificare soprattutto
che siano applicati dei tassi di interesse corretti, entro il limite della
soglia dell’usura.
Se desideri richiedere un appuntamento con l'avvocato esperto di diritto bancario scrivi a: dirittissimo@gmail.com
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