giovedì 21 luglio 2016


Fermo amministrativo auto Equitalia? Il bollo va pagato lo stesso?

Tutte le novità introdotte nel 2016.


E' stato emesso un provvedimento di fermo amministrativo per auto e moto nei vostri confronti e volete sapere come cancellarlo?Oggetto del blocco sono tutti i veicoli a motore intestati al debitore: automobili, moto, scooter, macchine agricole, pullman, ecc.


Di solito il fermo amministrativo per auto e moto lo emette Equitalia, la principale agenzia di riscossione dei debiti in Italia. Le procedure del fermo amministrativo valgono però per tutte le agenzie di riscossione sul terreno nazionale.

Questo provvedimento comporta il divieto di circolazione per il proprio veicolo, nel 2016 sono state introdotte delle novità nelle procedure, inoltre sono nate molte questioni sulla obbligatorietà del pagamento del bollo anche per veicoli sottoposti a fermo amministrativo. Vediamo nello specifico tutte le novità.
Equitalia, fermo amministrativo auto: cos’è e cosa comporta?

Se vi viene recapitata una cartella esattoriale, da Equitalia o da un qualsiasi altro ente preposto alla riscossione, e questa non viene pagata entro 60 giorni, scatta un procedimento cautelare, e poi esecutivo, di blocco dei veicoli a motore.

Sono procedure cosiddette di "ganasce fiscali", attivate in seguito all’insolvenza di un debito, prese per cautelare il creditore.

Il fermo comporta il divieto di circolazione su strada, l’impossibilità di radiare il veicolo dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA), di demolirlo o esportarlo all’estero.

Il veicolo potrà essere venduto, ma i divieti rimarranno in vigore anche per il nuovo proprietario fino a quando il debito non verrà ripagato.

Chi contravviene alle regole incorre in una sanzione amministrativa che va dai 1.988 ai 7.953 euro, oltre ovviamente al sequestro del veicolo.

Per i veicoli sottoposti alle cosiddette ganasce fiscali, ovvero al fermo amministrativo, non vige l’obbligo di pagamento del bollo.

Si è dunque esentati dal pagamento del bollo, ossia la tassa di circolazione, per quei veicoli di cui si è perso il possesso o la disponibilità.
Equitalia, quando si incorre nel fermo amministrativo auto?

I fermi amministrativi vengono imposti solo per debiti che superano un importo di 800 euro. La procedura prevede una comunicazione formale al debitore e invia una notifica di preavviso del fermo amministrativo per un veicolo a motore del debitore.

Per debiti sotto i 1000 euro devono essere inviati due solleciti di pagamento, il primo a 120 giorni di distanza dalla comunicazione di preavviso.

Equitalia, fermo amministrativo 2016: tutte le novità

Dal 22 ottobre 2015, pertanto anche nel 2016, la rateizzazione non blocca le ganasce fiscali.
Per cui, se un tempo la revoca del fermo amministrativo avveniva al momento del pagamento della prima rata, ed era dunque possibile dilazionare il debito, ora non è più possibile: la revoca parte solo al momento del pagamento dell’ultima rata. Unica eccezione è fatta quando il veicolo sia strumentale all’impresa o al professionista.

Se invece la rateizzazione viene accettata prima che il fermo diventi esecutivo, allora non è possibile procedere alle ganasce fiscali per tutta la durata della dilazione.
Come verificare se c’è un fermo amministrativo Equitalia sull’auto

Per verificare se c’è un fermo amministrativo sull’auto si può fare richiesta all’ACI per una visura di una targa.

se state per comperare un’auto di seconda mano, prima dell’acquisto assicuratevi attraverso la visura della targa che non sia sottoposta a fermo.

Per il bollo, fino a quando il veicolo è sottoposto a fermo, non sarà possibile pagarlo, vi conviene pertanto dichiarare la perdita del possesso del veicolo, seguendo le regole regionali per la riscossione del bollo auto.

Per quanto riguarda l’assicurazione, invece, se il veicolo è parcheggiato in un box privato, questa può anche non essere pagata. Se invece il veicolo è parcheggiato in strada, in caso di sinistro, se l’assicurazione non è stata pagata, non sarà possibile avere il rimborso.
Cancellazione del fermo amministrativo Equitalia

Una volta pagato il debito, bisogna farsi rilasciare dall’Agente di riscossione la certificazione del pagamento e recarsi al PRA.

Qui andranno forniti i dati del veicolo, l’importo del credito ed il Certificato di proprietà del veicolo oggetto di provvedimento cautelare ed esecutivo per il quale si richiede la cancellazione del fermo amministrativo.

Se avete scoperto che è stato emesso un fermo su un vostro veicolo o volete scoprirlo, vi forniamo assistenza e seguiamo per voi tutta la pratica. Per informazioni e dettagli scrivete a dirittissimo@gmail.com

RISPONDIAMO IN BREVE TEMPO!!!!!

Aspes Milano
Studio Legale C.M.G.

lunedì 4 luglio 2016



VOLI CANCELLATI O IN RITARDO?
VALUTA IL TUO LEGITTIMO RIMBORSO!!!




Sapevi che se il tuo volo è in ritardo di più di 2 ore potresti avere già diritto all’assistenza mentre se il ritardo supera le 3 ore ad un risarcimento pecuniario?

I passeggeri vittime di un ritardo aereo hanno diritto a percepire una compensazione pecuniaria da parte della compagnia aerea da un minimo di €250 fino ad un massimo di €600.

Oltre al risarcimento il passeggero ha diritto anche all’assistenza che comprende: fornitura di pasti e bevande in congruità con l’attesa, sistemazione in albergo e trasferimenti da e per l’aeroporto (nel caso siano necessari uno o più pernottamenti), possibilità di effettuare due telefonate, questo è quanto previsto dalla Carta dei Diritti del Passeggero.


Il Regolamento CE 261 del 2004 è una legge dell'Unione Europea (UE) sui diritti dei passeggeri aerei che tutti gli Stati membri devono rispettare.

Questa afferma che i passeggeri aerei devono essere risarciti finanziariamente se il loro volo è stato cancellato o era in sovraprenotazione. Inoltre, nell'Ottobre 2012 la Corte di Giustizia dell'UE (CGUE) ha stabilito che anche i passeggeri dei quali voli sono arrivati con tre ore di ritardo o oltre, hanno diritto al risarcimento, a meno che il ritardo non è attribuibile a circostanze straordinarie fuori dal controllo della compagnia aerea, come uno sciopero o cattive condizioni meteorologiche.

L'obiettivo principale del Regolamento è migliorare la protezione dei diritti dei passeggeri in Europa e armonizzare la legge tra gli stati membri.

Da quando la legge fu implementata nel Febbraio 2005, ci sono state molte sentenze rivoluzionarie contro le compagnie aeree nella Corte di Giustizia Europea. Questo ha drasticamente cambiato il  panorama dei diritti dei passeggeri aerei. Abbiamo riassunto i più importanti casi nella sezione Sentenze Rivoluzionarie.


Quando si applica la legge?

La legge sui diritti dei passeggeri aerei può essere facilmente confusa. In certi tratti, sembra contraddittoria. Questa è la ragione per la quale può essere difficile capire quando si ha diritto e per che cosa si ha diritto. Inoltre, le compagnie aeree hanno una tendenza a tenere segreti i diritti dei passeggeri aerei, anche se sono legalmente obbligate ad informare. Di conseguenza,  ci si trova in una situazione di stallo. Questo stato scioccante delle cose ha fatto sì meno dellƇ% dei passeggeri aerei eleggibili riceve il risarcimento che gli spetta di diritto.

Il nostro obiettivo è di rendere più facile per voi capire i vostri diritti quando si verifica un ritardo del volo, cancellazioni o sovraprenotazioni.


Dove si applica la legge?

Dato che il Regolamento CE 261/2004  è una legge europea, si applica solo nello spazio aereo dell'UE, tuttavia non bisogna essere cittadini dell'UE per reclamare un risarcimento. Questo significa che il tuo volo deve essere partito da un aeroporto in UE (con qualsiasi compagnia aerea) o arrivato in UE (con una compagnia aerea europea)  o da Islanda, Norvegia o Svizzera.

Risarcimento del danno non solo materiale ma anche morale!

La Corte di Giustizia dell’UE ha emesso una importante sentenza: i passeggeri, quando un volo viene cancellato, possono chiedere il rimborso per il danno morale, oltre che per quello materiale; inoltre, il diritto al risarcimento esiste anche quando l’aereo decolla, ma subito dopo è costretto a rientrare all’aeroporto di partenza ed il passeggero viene trasferito su un altro volo.

La Corte ha, infatti, precisato che il regolamento comunitario in materia di compensazione ai passeggeri aerei stabilisce alcune misure uniformi che le compagnie aeree devono attuare nei confronti dei loro passeggeri in caso di negato imbarco, cancellazione del volo o ritardo prolungato: resta, comunque, impregiudicato il diritto dei passeggeri ad un risarcimento supplementare.

Inoltre, in base alla convenzione di Montreal, ci sono alcune condizioni in cui il passeggero può chiedere un risarcimento dei danni, su base individuale (per un limite massimo di 4.750 euro per passeggero).

La Corte ha affermato che la cancellazione del volo si ha anche quando l’aereo parte, ma rientra nell’aeroporto di partenza ed i passeggeri vengono trasferiti su un altro volo: in questo caso è necessario studiare la situazione individuale di ciascun passeggero trasportato, esaminando se egli abbia abbandonato la programmazione iniziale del volo. Esiste, poi, un “risarcimento supplementare” che consente ai passeggeri di ottenere il risarcimento del danno complessivo, materiale e morale, subito a causa dell’inadempimento da parte del vettore aereo dei suoi obblighi contrattuali.

Infine, la Corte aggiunge che “quando un vettore viene meno agli obblighi di sostegno (rimborso del biglietto o imbarco su un volo alternativo per la destinazione finale, assunzione a proprio carico delle spese di trasferimento dall’aeroporto di arrivo all’aeroporto inizialmente previsto) e di assunzione a proprio carico delle spese ad esso incombenti in virtù del regolamento (rimborso delle spese di ristorazione, sistemazione in albergo e comunicazione), i passeggeri aerei possono legittimamente far valere un diritto al risarcimento. Tuttavia, nella misura in cui tali risarcimenti derivano direttamente dal regolamento, essi non si possono considerare come rientranti in un risarcimento supplementare”.
Essenzialmente sono tre le situazioni in cui si può verificare un disagio per i passeggeri:


1)     NEGATO IMBARCO. Il passeggero non viene imbarcato a causa dell’eccessivo numero di prenotazioni

2)     CANCELLAZIONE DEL VOLO: Si verifica quando l’aereomobile non parte

3)     RITARDO PROLUNGATO DEL VOLO: Partenza dell’aereomobile ritardata rispetto all’orario di partenza previsto.

Compensazione pecuniaria.

La Carta dei diritti del passeggero calcola la compensazione in base alla tratta (internazionale o intracomunitaria) e alla distanza percorsa.

-voli intracomunitari inferiori o pari a 1500 Km, Euro 250,00

-voli intracomunitari superiori a 1500 Km, Euro 400,00

-voli internazionali inferiori o pari a 1500 Km, Euro 250,00

-voli internazionali tra 1500 Km e 3500 Km, Euro 400,00

-voli internazionali superiori a 3500 Km, Euro 600,00.


Si dice che la compensazione pecuniaria non sia dovuta nel caso in cui:

-la compagnia aerea possa provare che la cancellazione del volo sia stata causata da circostanze eccezionali, ad esempio, avverse condizioni meterologiche, allarmi per la sicurezza, scioperi.

-o il passeggero sia stato informato della cancellazione:

1)con almeno due settimane di preavviso;

2)nel periodo compreso tra due settimane e sette giorni prima della data di partenza e nel caso in cui venga offerto un volo alternativo con partenza non più di due ore prima rispetto all’orario originariamente previsto e con arrivo presso la destinazione finale al massimo quattro ore dopo l’orario originariamente previsto.

3)meno di sette giorni prima e nel caso in cui venga offerto un volo alternativo con partenza non più di un’ora prima dell’orario originariamente previsto e con arrivo presso la destinazione finale al massimo due ore dopo l’orario originariamente previsto.

Se hai subito una di queste situazioni e vuoi raccontarci la tua esperienza scrivici a dirittissimo@gmail.com
Ti daremo una consulenza gratuita sulla possibilità di ottenere il risarcimento o meno!

N.B. Nel caso Tu abbia diritto ad ottenere il giusto risarcimento, seguiamo GRATUITAMENTE la richiesta di rimborso che inoltriamo alla Compagnia Aerea e, solo nel caso di ottenimento del rimborso che Ti spetta, chiediamo il 10% della somma recuperata!!!

Celeste Collovati
Studio C.M.G.
Legale Aspes
www.associazioneaspes.org