PROTOCOLLI D’INTESA: STOP ALLE LITI TRA CONIUGI PER LE SPESE
Le spese straordinarie sono
sempre state un argomento di conflittualità per le coppie separate e divorziate
in quanto ogni soggetto coinvolto tentava, come si suol dire, di tirare l’acqua
al proprio mulino.
Oltre a ciò si consideri che i
Giudici chiamati a dirimere le questioni loro sottoposte spesso decidevano in
maniera diversa casi simili.
Per dirimere tali controversie, diversi
Tribunali italiani, come rende noto l’Avv. Luca Avaldi esperto in diritto di
famiglia, tra il 2014 ed il 2015, hanno sottoscritto con i Consigli dell’Ordine degli
Avvocati dei c.d “protocolli d’intesa” con i quali hanno codificato le spese
che possono essere definite straordinarie e, tra queste, quali possano essere
effettuate senza preventivo accordo dei genitori e quali invece richiedano il
preventivo accordo dei genitori.
Prima dell’introduzione dei
suddetti protocolli molti genitori chiedevano all’altro che gli rimborsasse,
quali spese straordinarie, ogni acquisto che effettuavano (mensa scolastica,
vestiario, giochi ecc.), in alcune occasioni senza documentare l’acquisto e di
sovente con la pretesa che il rimborso venisse effettuato il giorno successivo
alla comunicazione.
L’introduzione dei suddetti
protocolli d’intesa ha fatto chiarezza su diversi aspetti relativi alla
ripartizione delle spese tra coniugi, stabilendo ad esempio che le spese per la
mensa, salvo diverso accordo dei genitori, non rientrano tra le spese straordinarie
che il genitore deve rimborsare all’altro. I protocolli prevedono inoltre che
il 50% delle spese straordinarie sostenute da uno dei genitori, devono essergli rimborsate entro 15 giorni dalla richiesta
documentata e che non tutte le spese straordinarie devono essere
necessariamente concordate dai genitori, lasciando a ciascuno uno minimo di
autonomia.
Non tutto è risolto ma i
protocolli d’intesa hanno agevolato gli avvocati e diminuito la conflittualità
tra i genitori che hanno scelto di dividersi.
Avv. Luca Avaldi