giovedì 5 aprile 2018


DIRIGENTI E COMPENSO PER LAVORO STRAORDINARIO



Quali sono i criteri in base ai quali un’azienda deve corrispondere al dirigente o all’impiegato con funzioni direttive un compenso per il lavoro straordinario?

Una recente pronuncia della Cassazione (Sez. Lav. 12 aprile 2017, n. 9380 – Pres. Di Cerbo; Rel. De Gregorio; P.M. Celeste; Ric. G.N.; Controric. e Ric inc. E.L. s.p.a.).

L'Avvocato del Lavoro specifica preliminarmente che al dirigente o all’impiegato con funzioni direttive spetta un compenso per il lavoro straordinario solo se la prestazione lavorativa si protrae oltre il limite globale di ragionevolezza del normale orario di lavoro.

L’orientamento della Cassazione fino a qualche anno fa era diverso (Cass. 10 febbraio 2000, n. 1491). 

I Giudici di Piazza Cavour affermavano che le mansioni svolte dal dipendente, essendo di natura direttiva, non sono soggette a limitazione di orario e non danno il conseguente diritto alla maturazione di ulteriori compensi aggiuntivi, se non in ipotesi di “lavoro usurante” ed “irragionevole”.

Pertanto, l’aver svolto del lavoro straordinario era difficilmente verificabile, quindi andava considerato uno straordinario forfettizzato da corrispondere al lavoratore.

Data la complessità della situazione, se Vi trovate in tali ipotesi, il consiglio è quello di rivolgersi ad un Legale specializzato in tal materia affinchè possiate capire se potete usufruire della remunerabilità per il lavoro straordinario svolto ed ottenere il relativo risarcimento e/o reintegrazione?

Per info e maggiori dettagli, scrivi a: dirittissimo@gmail.com

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