III. DEMANSIONAMENTO E LICENZIAMENTO - L’Avvocato del Lavoro commenta:
Rischia il Licenziamento il lavoratore che
si rifiuti di svolgere mansioni inferiori?
risponde l’Avvocato del Lavoro.
risponde l’Avvocato del Lavoro.
Cari lettori, l’Avvocato
del Lavoro in questo articolo chiarirà una questione molto dibattuta nel
diritto del Lavoro: può il lavoratore rifiutarsi si svolgere mansioni inferiori
rispetto all’inquadramento contrattuale senza rischiare un legittimo
licenziamento ?
Spesso infatti
accade che un lavoratore, a cui vengano assegnate nuove mansioni, anche
palesemente inferiori rispetto alla propria qualifica, ritenga di potersi
avvalere del diritto di astenersi dallo svolgimento delle stesse senza
ricorrere in alcun rischio di licenziamento.
Nulla di più
errato !
Sul tema infatti
è consolidato l’orientamento giurisprudenziale, anche di Cassazione, secondo il
quale il lavoratore a cui vengano assegnate mansioni inferiori (“demansionamento”)
non possa astenersi dal prestare l’attività lavorativa, potendo costui
esclusivamente agire in giudizio, mediante l’assistenza di un buon Avvocato del
Lavoro, per veder riconosciuto il demansionamento subito e dunque chiedere al
giudice adito di ordinare l’assegnazione a mansioni adeguate oltre ad diritto
ad un risarcimento di natura economica.
L’Avvocato del
Lavoro infatti precisa che tale orientamento è stato confermato anche da una
recente sentenza di della Suprema Corte (Cass. Sez. Lav. 5 maggio 2016, n.
9060) la quale, su ricorso presentato da un Avvocato del Lavoro avverso un
licenziamento per giusta causa, ha chiarito che il lavoratore possa agire
unicamente per far ricondurre le proprie mansioni alla categoria di
appartenenza, dovendo quindi - nelle more del giudizio – svolgere le mansioni –
anche chiaramente demansionanti – allo stesso assegnate dal datore di lavoro,
ai sensi degli artt. 2086 e 2104. c.c..
Per il
lavoratore però vi è un’unica possibilità di rifiutarsi, senza rischiare di
incorrere in un licenziamento: se il
demansionamento patito sia così grave da “incidere irrimediabilmente sulle
esigenze vitali del lavoratore medesimo” (Cass. Sez. Lav. 20 luglio 2012, n.
12696).
Pertanto solo
rivolgendosi ad un esperto Avvocato del Lavoro, il lavoratore potrà valutare se
il demansionamento subito costituisca un vulnus così grave ed irreparabile alla
propria professionalità tale da legittimare il rifiuto immediato dello stesso a
svolgere la prestazione lavorativa, senza neppure attendere il relativo
accertamento giudiziario.
Vuoi saperne di più e valutare se che anche tu hai
diritto a rifiutare il demansionamento, senza rischiare un licenziamento per
giusta causa?
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