giovedì 16 novembre 2017




III. DEMANSIONAMENTO E LICENZIAMENTO - L’Avvocato del Lavoro commenta:

Rischia il Licenziamento il lavoratore che si rifiuti di svolgere mansioni inferiori?
risponde l’Avvocato del Lavoro.

Cari lettori, l’Avvocato del Lavoro in questo articolo chiarirà una questione molto dibattuta nel diritto del Lavoro: può il lavoratore rifiutarsi si svolgere mansioni inferiori rispetto all’inquadramento contrattuale senza rischiare un legittimo licenziamento ?

Spesso infatti accade che un lavoratore, a cui vengano assegnate nuove mansioni, anche palesemente inferiori rispetto alla propria qualifica, ritenga di potersi avvalere del diritto di astenersi dallo svolgimento delle stesse senza ricorrere in alcun rischio di licenziamento.

Nulla di più errato !

Sul tema infatti è consolidato l’orientamento giurisprudenziale, anche di Cassazione, secondo il quale il lavoratore a cui vengano assegnate mansioni inferiori (“demansionamento”) non possa astenersi dal prestare l’attività lavorativa, potendo costui esclusivamente agire in giudizio, mediante l’assistenza di un buon Avvocato del Lavoro, per veder riconosciuto il demansionamento subito e dunque chiedere al giudice adito di ordinare l’assegnazione a mansioni adeguate oltre ad diritto ad un risarcimento di natura economica.

L’Avvocato del Lavoro infatti precisa che tale orientamento è stato confermato anche da una recente sentenza di della Suprema Corte (Cass. Sez. Lav. 5 maggio 2016, n. 9060) la quale, su ricorso presentato da un Avvocato del Lavoro avverso un licenziamento per giusta causa, ha chiarito che il lavoratore possa agire unicamente per far ricondurre le proprie mansioni alla categoria di appartenenza, dovendo quindi - nelle more del giudizio – svolgere le mansioni – anche chiaramente demansionanti – allo stesso assegnate dal datore di lavoro, ai sensi degli artt.  2086 e 2104. c.c..

Per il lavoratore però vi è un’unica possibilità di rifiutarsi, senza rischiare di incorrere in un  licenziamento: se il demansionamento patito sia così grave da “incidere irrimediabilmente sulle esigenze vitali del lavoratore medesimo” (Cass. Sez. Lav. 20 luglio 2012, n. 12696).

Pertanto solo rivolgendosi ad un esperto Avvocato del Lavoro, il lavoratore potrà valutare se il demansionamento subito costituisca un vulnus così grave ed irreparabile alla propria professionalità tale da legittimare il rifiuto immediato dello stesso a svolgere la prestazione lavorativa, senza neppure attendere il relativo accertamento giudiziario.


 Vuoi saperne di più e valutare se che anche tu hai diritto a rifiutare il demansionamento, senza rischiare un licenziamento per giusta causa? 

Contatta i Legali di Dirittissimo al: 328.2408154 o scrivi a: dirittissimo@gmail.com 

Possibilità di appuntamenti presso la nostra sede di Milano o Torino. 

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