RICORSI VS TAGLI ALLE C.D. PENSIONI
D’ORO
Di recente, sul tema, si
è espressa la Corte dei conti di Trieste, con
l’ordinanza n. 6/2019, un primo traguardo per noi avvocati impegnati nella
procedura giudiziale volta a far valere l’incostituzionalità della parte di
legge di bilancio (145/2018) che prevede l’ennesimo blocco della perequazione e
il prelievo straordinario sulle pensioni di importo medio-alto (c.d. “pensioni
d’oro”).
Uno dei punti forti dell’ordinanza che fa
sull’incostituzionalità del provvedimento dei tagli, è proprio il fatto che
tali provvedimenti legislativi che stabiliscono i tagli e il blocco
perequativo, non rispettano minimamente i tre fondamentali principi posti dalla
Corte Costituzionale in tema di previdenza: ragionevolezza, adeguatezza,
affidamento.
Inoltre, la modalità di prelievo con durata
quinquennale, non si può di certo definire una misura occasionale, atta a
giustificare una condizione di eccezionalità e/o di specifica crisi del settore
previdenziale, cui si debba far fronte con tale forma di vero e proprio
“prelievo fiscale” . Questo prelievo, essendo limitato solo ad una ristretta
cerchia di soggetti, si palesa dunque del tutto ingiustificato e
discriminatorio, impropriamente sostitutivo di un intervento di fiscalità generale
nei confronti di tutti i cittadini.
Abbiamo presentato e presenteremo ancora ricorsi
alla Corte dei Conti o al Tribunale Ordinario del Lavoro, a seconda che si
tratti di pensionati ex dipendenti pubblici, ovvero di privati. Le norme
approvate con la Legge di Bilancio per il 2019, reiterano precedenti norme sui
tagli e pertanto, riteniamo, siano da dichiarare incostituzionali.
L’auspicio è che anche gli altri Tribunali e Corti
dei Conti si associno a tale ordinanza così da far prevalere l’illegittimità di
un provvedimento che discrimina categorie di pensionati a discapito di coloro
che hanno sempre lavorato e versato onestamente i contributi durante la loro
vita lavorativa”.
Avv. Celeste Collovati
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