martedì 10 dicembre 2019


RICORSI VS TAGLI ALLE C.D. PENSIONI D’ORO

Di recente, sul tema, si è espressa la Corte dei conti di Trieste, con l’ordinanza n. 6/2019, un primo traguardo per noi avvocati impegnati nella procedura giudiziale volta a far valere l’incostituzionalità della parte di legge di bilancio (145/2018) che prevede l’ennesimo blocco della perequazione e il prelievo straordinario sulle pensioni di importo medio-alto (c.d. “pensioni d’oro”).

Uno dei punti forti dell’ordinanza che fa sull’incostituzionalità del provvedimento dei tagli, è proprio il fatto che tali provvedimenti legislativi che stabiliscono i tagli e il blocco perequativo, non rispettano minimamente i tre fondamentali principi posti dalla Corte Costituzionale in tema di previdenza: ragionevolezza, adeguatezza, affidamento.

Inoltre, la modalità di prelievo con durata quinquennale, non si può di certo definire una misura occasionale, atta a giustificare una condizione di eccezionalità e/o di specifica crisi del settore previdenziale, cui si debba far fronte con tale forma di vero e proprio “prelievo fiscale” . Questo prelievo, essendo limitato solo ad una ristretta cerchia di soggetti, si palesa dunque del tutto ingiustificato e discriminatorio, impropriamente sostitutivo di un intervento di fiscalità generale nei confronti di tutti i cittadini. 

Abbiamo presentato e presenteremo ancora ricorsi alla Corte dei Conti o al Tribunale Ordinario del Lavoro, a seconda che si tratti di pensionati ex dipendenti pubblici, ovvero di privati. Le norme approvate con la Legge di Bilancio per il 2019, reiterano precedenti norme sui tagli e pertanto, riteniamo, siano da dichiarare incostituzionali.

L’auspicio è che anche gli altri Tribunali e Corti dei Conti si associno a tale ordinanza così da far prevalere l’illegittimità di un provvedimento che discrimina categorie di pensionati a discapito di coloro che hanno sempre lavorato e versato onestamente i contributi durante la loro vita lavorativa”.

 Avv. Celeste Collovati