giovedì 6 ottobre 2016


ACQUISTI ON LINE: ATTENZIONE ALLE TRUFFE!

COME DIFENDERSI?


Lo SHOPPING ON LINE (o c.d. e-commerce) è ormai diventato un’abitudine per molti di noi: i consumatori sono infatti invogliati dai numerosi vantaggi che questa tipologia di spesa offre, soprattutto in termini di ampiezza della scelta e di riduzione dei prezzi che vengono proposti.

Il commercio elettronico, tuttavia, può riservare a volte degli spiacevoli inconvenienti.

La transazione che il consumatore effettua on line pagando con carta di credito o con contrassegno, viene giuridicamente definita come un “contratto a distanza” poiché venditore ed acquirente, non si trovano fisicamente nello stesso luogo, ma utilizzano sistemi di comunicazione informatici.


Il contratto si intende concluso nel momento in cui il consumatore riceve la mail di conferma dell’ordine direttamente dal sito internet, accompagnata da un codice identificativo (cd. “numero d’ordine”).

Dal punto di vista legislativo, la disciplina della vendita online è regolata in buona parte dalle norme del Codice del Consumo (in particolare: artt. 50 ss. e 64 ss.) e da una serie di direttive comunitarie.


La legge (precisamente Art. 6, D.Lgs. 185/99) prevede che la merce ordinata nei contratti a distanza debba essere consegnata nel termine di trenta giorni, salvo diversa pattuizione tra acquirente e venditore. Se il termine di consegna non viene rispettato, il consumatore ha diritto alla risoluzione del contratto ed al rimborso dell’importo pagato, oltre al risarcimento dei danni patiti a causa del mancato adempimento.


Nel caso in cui il prodotto ricevuto dovesse risultare deteriorato o difettoso, il consumatore ha DIRITTO DI RECEDERE ed anche ad essere rimborsato di un importo pari al minor valore del bene, a patto che tale situazione non sia il risultato di un manomissione del prodotto di cui è responsabile il consumatore stesso.


Questa facoltà può essere esercitata dall’acquirente in maniera libera, cioè senza alcuna penalità e senza obbligo di specificarne il motivo, nel termine di 14 giorni dal ricevimento della merce.

Il consumatore, nell’arco dei 14 giorni, dovrà inviare una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno per dichiarare la sua volontà di recedere.

La facoltà di recedere è prevista anche dopo che il consumatore a ricevuto la merce. In tal caso le spese di spedizione della merce al mittente sono un’incombenza del venditore, a meno che le condizioni di vendita non prevedano espressamente che il consumatore sia tenuto a corrispondere solo quelle relative alla merce già recapitata.

E’ prevista inoltre la possibilità per il consumatore di effettuare RECLAMI e, a tal proposito, è dovere del venditore informare il cliente-consumatore, indicandogli tutti i dati e i recapiti dell’impresa (denominazione, indirizzo della sede legale, numeri telefonici, codice fiscale, partita iva ecc. …),

Il venditore é inoltre obbligato a specificare le caratteristiche essenziali del prodotto, il prezzo (comprensivo di eventuali tasse e imposte), le spese e le modalità di consegna e i termini di pagamento, oltre che le modalità e i tempi di restituzione e ritiro nel caso di  “diritto di recesso o di ripensamento”.

Per i reclami e le contestazioni, solitamente, i siti internet predispongono una pagina apposita nel loro sito, dedicata all’Assistenza clienti, che peraltro, permetterà di dare al reclamo un riscontro immediato.


Quali METODI DI PAGAMENTO sono più sicuri per gli acquisti on line?

Prima di procedere all’acquisto di qualsiasi prodotto è opportuno verificare i dati del venditore.

E’ altresì importante scegliere una modalità di pagamento adeguata per evitare truffe



1)      il bonifico bancario: consente la tracciabilità del versamento ed ha valore sia in sede fiscale che legale;



2)      carte di credito prepagate (evitare quelle collegate al conto corrente);



3)      pagamento in contrassegno: con tale metodo il pagamento del dovuto avviene solo dopo la consegna dell’ordine da parte del corriere. Tuttavia, tale metodo prevede dei costi aggiuntivi;



4)      pagamento con la piattaforma consente di pagare gli acquisti sia con carte di credito tradizionali che ricaricabili. I nostri dati finanziari vengono forniti solo a PayPal che si pone come intermediario tra noi ed il venditore. In caso di mancata ricezione dell’ordine o altri disguidi, PayPal gestisce i reclami e se non si raggiunge un accordo, l’acquirente potrà ottenere il rimborso del prezzo pagato tramite storno sul conto PayPal. Il rimborso può essere richiesto per mancata ricezione della merce ordinata o in caso di merce notevolmente diversa da quella richiesta. Per poter usufruire della “protezione acquisti” occorre aprire la contestazione entro 180 giorni dalla data in cui è avvenuto il pagamento. Il rimborso non può essere, tuttavia, richiesto se il pagamento è relativo ad immobili, aziende, veicoli, macchinari industriali, apparecchiature per ufficio ed oggetti vietati secondo le regole di utilizzo di PayPal.

L’obbiettivo del nostro studio è sempre quello di tentare inizialmente una definizione in via conciliativa della questione, prendendo contatti noi con chi di dovere, o attraverso l’invio di raccomandate a nostro nome; solo in ultima ipotesi, ricorrere alle competenti sedi giudiziarie per un’azione giudiziale vera e propria.


Se desideri raccontarci la tua esperienza negativa di acquisto on line, scrivi a dirittissimo@gmail.com


Siamo a disposizione gratuitamente per offrirti una prima consulenza sul tema!!!

www.dirittissimo.com








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