MULTE E
RICORSI: CI PENSA DIRITTISSIMO!
Qualche
giorno fa la Polizia Locale del Comune di Milano ha fornito i dati relativi
alle contravvenzioni elevate nell’ultimo
anno. Ebbene, da inizio di ottobre 2015 alla fine di settembre 2016 sono state
ben 3.635.790 le multe per le violazioni del codice della strada, in notevole
aumento rispetto alle circe 3.380.000 registrate nell’anno precedente.
A
guardare questi numeri da capogiro, verrebbe da pensare che gli automobilisti e
motociclisti milanesi siano totalmente indisciplinati e totalmente riluttanti
al rispetto delle regole sancite dal codice della strada.
Ma quale
è veramente la realtà? Da anni ormai si vocifera che i comuni di tutta Italia
utilizzano le multe per “fare cassa” e sistemare i bilanci della amministrazioni
e pare proprio che Milano non sia da meno.
Viene
pertanto naturale domandarsi se tutti questi verbali che ogni anno vessano i
cittadini, rispondono perfettamente ai dettami del codice della strada (che
contiene non solo norme comportamentali che devono tenere gli utenti della
strada, ma altresì norme che disciplinano il comportamento che devono tenere
coloro che sono deputati al rispetto di tali norme).
A
dimostrazione di quanto sopra scritto, basti notare come negli ultimi anni, i
vigili presenti sulle strade siano praticamente spariti, mentre la città è
stata riempita di telecamere, autovelox, ZTl, semafori “intelligenti” e da
ultimo l’area C, occhi elettronici che “pizzicano” automobilisti e
motociclisti, mentre i vigili sono stati spostati in ufficio a redigere
verbali.
Proprio
partendo da questo presupposto, soffermandosi in particolare su AREA C e ZTL ed
autovelox, basterebbe analizzare il posizionamento della segnaletica per
rendersi conto di come tantissime delle multe elevate dalla Polizia Locale
siano illegittime a causa di un non corretto posizionamento delle indicazioni
stradali.
Il codice
della strada (art 79) prevede espressamente che “per ciascun segnale deve
essere garantito uno spazio di avvistamento tra il conducente ed il segnale
stesso libero da ostacoli per una corretta visibilità. In tale spazio il
conducente deve progressivamente poter percepire la presenza del segnale,
riconoscendolo come segnale stradale, identificarne il significato ed attuare
il comportamento richiesto”. Lo stesso codice della strada prevede misure
minime per le strade urbane, indicate in 50 metri per i segnali di pericolo ed
80 metri per i segnali di prescrizione.
Ma basta
girare un po’ per la città per rendersi conto che tali prescrizioni non sono
assolutamente rispettate, il tutta a danno dei cittadini.
Solo per
citare alcuni esempi, nella ZTL di Corso di Porta Ticinese, il segnale stradale
che indica la presenza della ZTL e dei soggetti autorizzati al transito non è
posto sulla via principale, ma girato l’angolo e pertanto non correttamente
visibile. Sono stati numerosi i ricorsi vinti per tale motivazione.
Altro
caso riguarda la ZTL di Via Pasquale Paoli (zona navigli) dove l’unico cartello
presente, indicante la presenza di una ZTL è posto in prossimità dell’ingresso
della suddetta via; il problema è che, una volta imboccata la via Paoli, non è
più possibile tornare indietro e non resta che passare sotto l’occhio
elettronico e vedersi recapitata a casa, a distanza di tre mesi, una
contravvenzione di € 91, con forte rischio di commettere più volte la medesima
infrazione.
C’è stato
un caso di una signora, che nel mese di agosto del 2015 ha “collezionato” ben
38 multe per essere entrata nella ZTL. Proposto ricorso al giudice di pace, ben
35 verbali sono stati annullati per il mancato rispetto del posizionamento
della segnaletica.
Altro
caso storico a Milano riguarda via Unione, dove la presenza della segnaletica
indicante la presenza di ZTL e telecamera era posta addirittura dietro
l’angolo. Anche in questo caso sono stati tantissimi i ricorsi accolti, con la
conseguenza che il Comune di Milano ha successivamente provveduto a
regolarizzare il posizionamento della segnaletica.
Viene poi
spontaneo domandarsi come mai la maggior parte delle ZTL siano poste nelle zone
della “movida” notturna (Navigli, Sempione, Garibaldi), principalmente
frequentate da giovani provenienti da fuori Milano (hinteland e città
limitrofe) che non conoscendo la zona e non essendo correttamente informati
dalla segnaletica, incorrono in migliaia di contravvenzioni.
Il Comune
di Milano, che tanto insiste per il rispetto delle norma del codice della
strada, è il primo che fa di tutto per non rispettarlo.
Prendiamo
ad esempio la questione relativa ai posteggi, che risulterebbero per la maggior
parte illegittimi in quanto, sul punto, il codice della strada prevede,
all’art. 7 comma 6 che “le aree destinate al parcheggio devono essere ubicate
fuori dalla carreggiata”. Anche in questo caso, basta girare per la città per
rendersi subito conto che le aree di sosta non rispettano i dettami del codice
della strada.
L’ultimo
caso eclatante riguarda il “caso Ghisallo” dove è stato posizionato un
autovelox (unitamente ad altri 6 posti su via di grande scorrimento), peraltro
mal segnalato, che nel solo primo mese di attività ha registrato ben 700.000
multe. Il Comune di Milano si è trovato “sommerso” di lavoro e non riuscendo a
gestire le tempistiche per la notifica dei verbali (il codice della strada
prevede inderogabilmente in 90 giorni da quando è stata commessa la violazione)
si è inventato un bel trucco: al posto di far decorrere i 90 giorni dalla data
in cui era stata commessa l’infrazione, ha pensato bene di far decorrere i
termini da quando la fotografia veniva visionata dall’agente, con la conseguenza
che tantissimi verbali risultavano notificati anche mesi dopo i termini
prescritti dalla legge.
Tale
situazione ha comportato un numero elevatissimo di ricorsi, tutti ovviamente
accolti, situazione che ha comportato costi per i cittadini e per l’amministrazione
della giustizia, quando sarebbe bastato riconoscere l’errore (perché di
“errore” si è trattato come specificato dal ministero dell’Interno in una nota
ufficiale) e procedere all’annullamento in autotutela.
Anche per
quanto riguarda la notificazione delle multe si registrano moltissime
irregolarità, soprattutto quando la multa viene consegnata al portiere dello
stabile. Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, in una nota sentenza hanno
stabilito che “in caso di notifica nelle
mani del portiere, l'ufficiale deve dare atto, oltre che dell’infruttuoso
tentativo di consegna a mani proprie per assenza del destinatario, delle vane
ricerche delle altre persone preferenzialmente abilitate a ricevere l'atto,
onde nel riferire al riguardo, sebbene non debba necessariamente fare uso di
formule sacramentali né riprodurre testualmente le ipotesi normative, deve, non
di meno, attestare chiaramente l'assenza del destinatario e dei soggetti
rientranti nelle categorie contemplate dal secondo comma dell'art. 139 c.p.c.,
la successione preferenziale dei quali è nella norma tassativamente stabilita”.
Ciò significa che l’ufficiale notificatore deve prima
di tutto cercare il destinatario in persona ed in caso di assenza cercare la
altre persona abilitate alla ricezione (familiare convivente, vicino di casa,
addetto all’ufficio o all’azienda) ed in caso di mancato rinvenimento delle
suddette persone, consegnare la multa al portiere dello stabile, dando
tassativamente atto, nella relata di notifica, dell’assenza di tutte le persone
sopra indicate.
Nel caso manchi tale attestazione, la notifica è
irrimediabilmente nulla. Negli ultimi anni sono state migliaia le cartelle
esattoriali annullate dai Giudici di Pace per tale profilo di nullità, perché
tutte o quasi le multe, sono state notificate senza il rispetto di quanto
previsto dalla legge. Solamente da qualche mese il Comune di Milano ha
provveduto a modificare le relate di notifica e ad effettuare le stesse in
maniera legale, ma le multe degli ultimi 10 anni sarebbero tutte o quasi
potenzialmente nulle.
Altro grosso problema riguarda la tutela legale,
perché spesso, soprattutto per importi piccoli ed anche in virtù dello sconto
del 30% se la sanzione viene pagata entro 5 giorni, il cittadino paga anche se
vi sono delle irregolarità, per evitare i costi legali, per non perdere lo
sconto previsto o per non rischiare che la sanzione raddoppi.
Se anche tu sei stato vittima di multe ingiuste e vuoi
un consiglio o un'assistenza nel ricorso......
scrivici a: infomultericorsi@gmail.com
Assistenza gratuita nel consigliarti quale ricorso
conviene fare, ti risponderemo in giornata!!!
Antonio Petrin
Celeste Collovati
Assistenza Legale Aspes